Già ne parlammo nel 2016 ma ora i problemi per le barche iscritte nel Regno Unito che circolano in Italia cominciano ad essere seri, e soprattutto molto ma molto vicini.
Noi non vogliamo spaventare nessuno, ma ci sentiamo in obbligo di avvisare chiaramente i nostri clienti e i vari armatori ancora indecisi sui rischi che corrono e per farlo secondo noi la cosa migliore è segnalare quanto riportato nel sito dell’Agenzia delle Dogane alla pagina https://www.adm.gov.it/portale/infobrexit
Ne pubblichiamo una sintesi:
“”Il Regno Unito (UK) – quando si concretizzerà formalmente la cosiddetta “Brexit” – non sarà più parte del territorio doganale e fiscale (IVA e accise) dell’Unione Europea. La circolazione delle merci tra UK e l’UE verrà, dunque, considerata commercio con un Paese terzo. Di conseguenza … si dovranno stabilire lo status doganale delle merci … del Regno Unito… oltre al trattamento adeguato in relazione all’IVA … Un eventuale “deal” consentirebbe di rinviare l’operatività della Brexit in campo doganale. In caso di mancato accordo, invece, UK diverrà Paese terzo a tutti gli effetti a decorrere dal 30 marzo 2019.””
Ribadiamo e precisiamo ancora che non sono parole nostre, ma dell’Agenzia delle Dogane italiana.
Per concludere a ciò si aggiunga che le facili bandiere di ripiego belga ed olandesi non sono più fruibili se non si ha almeno la metà della barca in comproprietà con un cittadino belga o olandese ed ognuno tragga ora le proprie conclusioni.