Circa la navigazione da diporto italiana da tempo si faceva un gran parlare sul fatto che le nostre autorità sarebbero intervenute per fermare il grande esodo, la fuga dalle immatricolazioni verso la bandiera belga, come noto molto più facile. Ma niente è stato fatto nemmeno per tentare di arginare un fenomeno tanto scandaloso. Infatti molte “carrette del mare” si sono potute salvare e oggi vanno in giro per i nostri mari proprio grazie alle semplici procedure del Belgio. Attenzione: non stiamo dicendo che tutti coloro che hanno una bandiera belga lo abbiano fatto per eludere la normativa italiana. C’è ovviamente chi non ha voluto sottostare alle vessatorie disposizioni di legge italiane, alcune delle quali certo assurde, basti pensare alla cassetta medicinali, alle zattere di salvataggio, ai razzi, ai fuochi, ai limiti navigazione, ai certificati, licenze, permessi , attestazioni , carte bollate, versamenti postali , copie conformi, ecc. ecc.. Ebbene, ecco che a porre un drastico freno al fenomeno ci hanno pensato i belgi stessi. D’ora in avanti, infatti, per iscrivere con la loro bandiera un’imbarcazione da diporto straniera sarà necessario che appartenga almeno per la metà ad un cittadino belga. I problemi per chi ha già questa bandiera cominceranno quando scadrà la relativa autorizzazione. Comunque noi siamo sicuri che sino a quando non saranno le autorità italiane a fare qualcosa sarà sempre possibile trovare una qualche soluzione alternativa facile. Per esempio, bene o male continua ad esistere ancora l’iscrizione olandese on-line nonostante sia ormai acclarato che non valga ai fini della nazionalità, come scoperto dopo i casi della LIFELINE e della SEEFUCHS (navi di organizzazioni non governative con la bandiera olandese fittizia). Siamo infatti sicuri che chi vuole troverà sempre un qualche modo per iscrivere la propria imbarcazione senza troppi controlli e così, sino a quando le nostre autorità resteranno a guardare, nulla cambierà.